In una gravina fuori Matera viene trovato il corpo mummificato di Domenico Bruno, un architetto scomparso 15 anni prima, che a un primo esame pare sia morto per un incidente. Tataranni partecipa a un convegno di Giulio, figlio di Domenico, che dalla cancelliera Diana De Santis scopre essere stato in cattivi rapporti col padre. Parlando con Don Mariano, Imma scopre che Domenico aveva vinto un appalto per un progetto chiamato I giardini della memoria, ma non se ne fece niente. Un particolare delle scarpe, il sentimento visionario ed ecologista e l'auto parcheggiata lontano, fanno pensare a Imma che si sia trattato di un omicidio. Da un'analisi al cranio, Taccardi rileva che l'uomo è stato colpito alla testa da un corpo contundente, probabilmente ferroso.